di Giulia Nardini
Il 28 aprile 2022, in molte testate giornalistiche tedesche rimbalza la notizia che la Chiesa Cattolica ha aderito al progetto pilota di ‘Religionsunterricht für alle’, anche detto RUfa 2.0 di Amburgo (https://www.ndr.de/nachrichten/hamburg/Religionsunterricht-fuer-alle-Katholische-Kirche-macht-mit-religionsunterricht118.html
https://www.zeit.de/2021/23/religionsunterricht-hamburg-paedagogik-islam-judentum-christentum-alevitentum). Questo progetto intende offrire un insegnamento di educazione religiosa per tutti, rivolto sia a coloro che afferiscono alle diverse confessioni religiose sia a chi non ha un’appartenenza religiosa.
RUfa 2.0. prende le mosse dal precedente RUfa 1.0., un esperimento presentato già nel 2011 al comune di Amburgo ma partito a scuola nel 2012 dalla volontà della comunità religiosa di un’educazione religiosa inclusiva. Amburgo, che è la seconda città più popolosa della Germania, e ha un governo federato autonomo, ha una varietà culturale demografica caratterizzata da una maggioranza non religiosa o diversa da quelle che sono le confessioni cristiane storicamente più presenti, luterana e cattolica. Si conta una presenza importante di musulmani e una ampia comunità di ebrei.
Da sempre l’istruzione religiosa, impartita nelle scuole pubbliche di Amburgo secondo l’articolo 7 comma 3 della Costituzione Tedesca, è un’ora curricolare di carattere confessionale, “secondo i principi delle comunità religiose”, e di esclusiva competenza della Chiesa protestante. Tuttavia, dagli anni ’90 è stata prestata maggiore attenzione alla diversità religiosa: l’“istruzione religiosa per tutti sotto la responsabilità evangelica”, è stata aperta a tutti gli studenti, accogliendo le diverse esigenze degli studenti in base alla loro denominazione religiosa e all’assenza di un’appartenenza religiosa. È stato creato un “Gruppo di discussione sull’educazione religiosa interreligiosa” (GIR), „Gesprächskreis interreligiöser Religionsunterricht“ (GIR), un team multireligioso di rappresentanti appartenenti alla Chiesa Luterana che ha invitato anche i rappresentanti di altre comunità religiose per definire i programmi curriculari.
Questo modello denominato RUfa
1.0 dal 2012 lascia il posto a RUfa 2.0. Grazie agli accordi stipulati dal Comune di Amburgo
nel 2012 con le tre comunità musulmane (DITIB-Nord SCHURA Hamburg e VIKZ) e con la comunità Alevita, le autorità pubbliche riconoscono ufficialmente le comunità religiose e le nominano (congiuntamente) responsabili dell’educazione religiosa nelle scuole pubbliche. La comunità ebraica ha aderito a questo progetto nel 2014. Dal 2019 anche l’arcidiocesi è stata invitata a collaborare all’insegnamento nel quadro di una responsabilità condivisa. Finalmente, il 28 Aprile 2022, la chiesa cattolica si è espressa favorevolmente.
Il senatore di Amburgo Ties Rabe (SPD), responsabile di scuola e religione, intervistato da zeit.de esprime la sua soddisfazione definendo il progetto “un terremoto da un punto di vista religioso” e rivolgendosi all’arcivescovo di Amburgo Stefan Hess, che ha coordinato la conferenza episcopale nella decisione: ”un uomo coraggioso che ha detto che ce l’avremmo fatta. Perché le sole questioni di diritto canonico avrebbero probabilmente tenuto occupati gli avvocati per i prossimi 15 anni. Sono rimasto un po’ sorpreso, ma anche commosso, dal fatto che sia stato in grado di spiegare e coordinare in una certa misura questo progetto nella conferenza episcopale” (https://www.ndr.de/nachrichten/hamburg/Religionsunterricht-fuer-alle-Katholische-Kirche-macht-mit-religionsunterricht118.html)
Il grande passo intrapreso dunque dalle chiese luterana e cattolica è la rinuncia alla propria ora di insegnamento, destinando invece l’ora all’insegnamento interreligioso e congiunto con le altre religioni. Infatti, la Costituzione Tedesca prevede che sia impartito nella scuola pubblica un insegnamento religioso curricolare di carattere confessionale, in quanto la scuola come luogo di conoscenza ed educazione non può ignorare la dimensione religiosa dell’esistenza umana (Art. 7 paragrafo 3). L’educazione religiosa è basata sulla dottrina di fede e la filosofia etica e morale che caratterizza ogni religione (Art. 7 paragrafo 3). Questa ora di educazione religiosa è “res mixtae”, coordinata congiuntamente da Stato e Chiesa. La Chiesa fornisce i docenti, decide il metodo di studio, i contenuti dei libri, i programmi di insegnamento, e l’offerta formativa: “l’istruzione religiosa deve essere impartita secondo la dottrina di fede e i principi fondamentali delle comunità religiose presenti sul territorio” (Art. 7 paragrafo 3). Lo Stato supervisiona l’effettivo svolgimento dei programmi e la disciplina di studenti e insegnanti. Alcune scuole attivano un insegnamento di filosofia, etica e morale come alternativo per chi non si avvale dell’ora di religione. Infatti, l’ora di religione o quella alternativa di filosofia etica/morale sono discipline obbligatorie nel piano formativo. In alcuni Länder e con non poche difficoltà sono attivi anche degli insegnamenti di Islam a scelta nell’offerta formativa di religione. Ad oggi, solo tre Länder offrono l’insegnamento di Islam, North-Rhine Westphalia (“NRW”) dal 2012, Hesse e Lower Saxony dal 2013. Berlino offre un insegnamento di Islamic ma non come ora di religion obbligatoria ed è di responsabilità della scuola stessa (Religious Education in Germany in Light of Religious Diversity: Constitutional Requirements for Religious Education, Fabius Wittmer* and Christian Waldhoff, German Law Journal (2019), 20, pp. 1047–1065, Cambridge University Press. 2019. p.1058).
“Religionsunterricht für alle” è un progetto pilota anche rispetto alla formazione degli insegnanti, alla scelta dell’offerta formativa e dei materiali per l’insegnamento del corso. Infatti, possono adempiere all’insegnamento tutti i candidati di religione cristiana luterana, cristiana cattolica, musulmani afferenti alle comunità coinvolte, aleviti, ebrei e docenti non-religiosi. Per diventare docenti i candidati seguono un percorso all’università di Amburgo, nel nuovo dipartimento intitolato “Religioni”, dove sono tenuti corsi di storia, teologia e filosofia di cristianesimo, islam, ebraismo e religione alevita per tutti i tipi di scuola. Il servizio preparatorio per la materia Religione è aperto a candidati musulmani, aleviti ed ebrei dal 2017. Esiste un tirocinio presso l’istituto statale, condotto da un’équipe multireligiosa.
L’offerta formativa è gestita da varie stituzioni, in primis la commissione mista (“Gemko”) composta dalle autorità per le scuole e la formazione professionale (BSB) e dalla (protestante) North Church è stata finora l’unico organo decisionale; sono state poi istituite commissioni separate dalle autorità scolastiche con tutte le comunità religiose coinvolte. I vari gruppi di lavoro sono coordinati da un “gruppo di lavoro per l’ulteriore sviluppo dell’educazione religiosa”, che da allora è stato ribattezzato “Commissione RUfa”. Inoltre, è coinvolto un “gruppo di specialisti” di altre religioni oltre a quelle nominate e riconosciute ufficialmente; queste altre religioni non condividono ancora la responsabilità dell’istruzione religiosa perché non sono soddisfatti i requisiti legali necessari. I programmi didattici realizzati sono stati testati da un team multireligioso di insegnanti che ne ha poi sviluppato delle unità didattiche esemplari. Una valutazione dettagliata è stata effettuata e pubblicata dall’IfBQ ed è consultabile on-line (https://www.hamburg.de/bsb/ifbq-evaluation-religionsunterricht-fuer-alle/). Sulla base delle esperienze positive del test, i principi didattici centrali della RUfa 2.0. sono stati (parzialmente) ridisegnati ed è stata sviluppata di conseguenza una nuova struttura dei programmi didattici.