A cura di Giulia Conti

La scuola e le religioni In Portogallo, come in altre nazioni, vi è la possibilità di scegliere tra scuole pubbliche (sostanzialmente gratuite), private (laiche e non) e internazionali.

Il percorso scolastico è strutturato in cinque livelli, alcuni obbligatori altri facoltativi: jardins de infancia (asilo nido), ensino básico (istruzione di base), ensino secundário (insegnamento secondario), cursos de especialização tecnológica (istruzione post-secondaria per chi ha ottenuto un diploma di indirizzo tecnico), ensino superior universitário o politécnico (formazione accademica o politecnico).

Come in Italia, anche in Portogallo l’insegnamento della religione è parzialmente curricolare, ciò significa che viene offerto obbligatoriamente dallo Stato ma può essere scelto facoltativamente dai genitori o dall’alunno stesso.

Le linee guida per l’insegnamento religioso, il cui nome corretto è “Educazione religiosa e morale” (Educação Moral e Religiosa), sono dettate dalla Conferenza episcopale portoghese e integrate nella legislazione scolastica nazionale; inoltre, i contenuti delle lezioni e i professori incaricati del loro insegnamento sono formati e assunti dalla diocesi ma, se lavorano per una scuola pubblica, restano comunque stipendiati dallo Stato.

Evoluzione dell’insegnamento religioso e nuove proposte

La legislazione del 1971 definiva il cattolicesimo romano come religione ufficiale della Nazione portoghese con tutto ciò che ne conseguiva anche per l’insegnamento nelle scuole; oggi, invece, lo status dell’educazione religiosa in Portogallo è profondamente cambiato, ma per comprendere la situazione attuale bisogna procedere per gradi. I primi cambiamenti riguardanti la questione religiosa avvennero con la Costituzione del 1976: in essa non si faceva riferimento ad alcuna religione particolare (come invece era avvenuto precedentemente concedendo al cristianesimo una posizione privilegiata) e si garantiva la libertà di culto vietando qualunque tipo di persecuzione.

Per quanto riguarda l’insegnamento religioso nelle scuole, l’articolo 43 escludeva dalla pubblica istruzione qualunque orientamento religioso e vietava alla scuola pubblica di essere confessionale. Così, con la Costituzione del 1976 i rapporti tra Stato e Chiesa risultavano chiaramente delimitati, vietando al primo qualunque posizionamento di tipo religioso ed escludendo dall’insegnamento scolastico qualsiasi riferimento alla dottrina cattolica: la religione, considerata una questione privata, poteva essere liberamente insegnata e diffusa, ma non inclusa nel sistema educativo statale.

Le cose cambiarono nuovamente con il decreto-legge n. 323/83, con cui l’insegnamento della religione e della morale cattolica era stato reintrodotto nelle istituzioni pubbliche ma, a seguito di alcune proteste sull’incostituzionalità del documento, nel 1987 si è finalmente giunti alla situazione attuale: allo Stato spetta il compito di offrire allo studente un insegnamento religioso scolastico con frequenza non obbligatoria, sulla base dell’orientamento religioso dichiarato da lui o dai suoi tutori. In altre parole, la religione rimane una questione privata, ma lo Stato fornisce il suo insegnamento secondo le norme guida dettate dalle istituzioni religiose.

Oggi, l’arrivo di immigrati provenienti da diverse regioni del mondo rende la società portoghese sempre più diversificata ma l’organizzazione scolastica portoghese non segue ancora questa nuova dinamica socioculturale, tuttavia, risultano essere diverse le proposte di rinnovamento dell’insegnamento religioso. Tra le più interessanti, vi è sicuramente l’ipotesi di un nuovo insegnamento formulata dall’autore e professore di Studi Religiosi Paulo Mendes Pinto [1].

Egli propone di sostituire l’insegnamento religioso in vigore con un “insegnamento delle religioni” pienamente integrato nel curriculum scolastico e basato sull’assunzione della diversità culturale e religiosa che caratterizza il Portogallo e l’Europa, considerando la conoscenza delle religioni propedeutica alla formazione intellettuale e civica degli studenti portoghesi. Ciò che per Pinto è fondamentale in questa nuova concezione, è la possibilità di offrire a tutti, credenti e non, la conoscenza del ruolo delle religioni nella società e le dinamiche che la loro presenza e interazione comporta in essa.

Per approfondire:

Sito del Ministero dell’educazione nazionale:
https://www.portugal.gov.pt/pt/gc21/area-de-governo/educacao

Decreto-Lei 323/83:
https://dre.tretas.org/dre/11955/decreto-lei-323-83-de-5-de-julho

Normative sull’insegnamento religioso della Direzione Generale per l’Educazione:
http://www.dge.mec.pt/educacao-moral-e-religiosa

Programma dell’insegnamento religioso nelle scuole proposto dalla Conferenza episcopale:
http://www.dge.mec.pt/sites/default/files/ficheiros/eb_emrc_programa_novo.pdf

[1] P. M. Pinto, Para uma Ciência das Religiões em Portugal: cidadania & cultura, Lisboa 2005.

 

Schermo Intero
Articolo PrecedenteScotland. Teaching Religions at School
Articolo SuccessivoTeaching religions at schools: Portugal